Ancora una volta l'attività dell'Avvocato Antonio Giardina a tutela dei diritti di cittadini molestati da immissioni di miasmi industriali viene attenzionata dagli organi di informazione, questa volta a Modena in Emilia-Romagna.
Si riporta il testo pubblicato sulla testata giornalistica on line 'La Pressa' di Modena (Miasmi San Cesario, c'è almeno un indagato nel fascicolo in procura):
"A quasi due anni dal deposito della denuncia querela contro ignoti presentata da un gruppo di 10 cittadini di San Cesario, simbolo delle centinaia di famiglie la cui vita è stata stravolta negli ultimi anni dai miasmi provenienti, da rilievi Arpae, da una azienda locale, qualcosa è cambiato nel fascicolo della Procura delle Repubblica. Che ora starebbe indagando non più solo nei confronti di ignoti, bensì di soggetti 'noti'. In pratica nelle indagini seguite dalla denuncia querela ci sarebbe un indagato. La conferma emerge dalla risposta ad un richiesta di accesso agli atti presentata per conoscere lo stato di avanzamento della procedura generata dalla denuncia querela depositata nell'ottobre del 2019 dall'avvocato Giardina ed integrata nel febbraio scorso a seguito degli accertamenti Arpae sull'origine delle 'puzze'.
Non si sa ancora quanti siano (uno o più) i soggetti finiti nel registro degli indagati. Fatto sta che sia per i cittadini che per il legale, si tratta di un passo avanti nella vicenda giudiziaria. Un passo avanti che potrebbe derivare anche dal supplento integrativo al già corposo materiale depositato nell'ottobre 2019, e integrato lo scorso febbraio alla luce delle novità e dei rilievi di Arpae che identificarono in parte all'interno di un frantoio e in parte dallo stabilmento Far Pro, l'origine principale delle puzze. In contrasto alle quali venne strutturato un piano di intervento per la riduzione delle emissioni odorigene che non ha dato i risultati sperati e attesi, considerando che tutt'oggi i cittadini di San Cesario continuano a convivere con il disagio. Un disagio capace davvero di cambiare la vita, inquadrabile nell'ampio spettro delle cosiddette 'molestie olfattive', già riconosciute tali da diverse sentenze. Quelle al centro dell'esposto denuncia dove si inquadra il danno nella dimensione morale, e non in quella sulla salute, visto che su quest'ultimo punto non ci sono evidenze.
'Questa è la enorme differenza tra chi, nonostante politicamente abbia mezzi e risorse a disposizione, dispensa solo chiacchiere da 40 anni, e chi nonostante lotti con limitate risorse, grazie a sacrifici, dedizione, determinazione e impegno porta dei fatti' - ha commentato Mirco Zanoli, Consigliere comunale della lista Rinascita Locale e uno dei 10 firmatari della denuncia.
Grazie ai 10 eroi che hanno avuto il coraggio di partecipare a questa avventura comunque sia l’epilogo, il viaggio è ancora lungo e per nulla scontato, ne siamo assolutamente consapevoli, ma siamo altrettanto consapevoli che l’unico modo di risolvere i problemi è affrontarli a testa alta'.
 
 
raffineria di milazzo
 
Si riporta il contenuto riportato nell'articolo della testata giornalistica online 24live:
"Entra nel vivo nelle aule del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto il processo a carico dell’ex direttore generale della Raffineria di Milazzo, per le emissioni di gas inquinanti.
Il giudice Giovanni Mannuccia, nell’udienza di oggi, ha ammesso la costituzione di parte civile di alcuni residenti del Comune di Milazzo, assistiti dagli avvocati Antonio Giardina e Alessandro Imbruglia, che in conseguenza delle emissioni inquinanti sono stati ritenuti legittimati ad assumere le vesti di persone danneggiate dai reati contestati al dirigente della raffineria di Milazzo.
Il Procedimento penale, che nasce dalla denuncia di un cittadino vessato da continue molestie olfattive, verrà istruito alla prossima udienza del 4 giugno, quando è programmata la deposizione come testimoni, tra gli altri, del direttore dell’Arpa (agenzia regionale per la protezione dell ambiente), i cui accertamenti hanno consentito di ipotizzare a carico degli allora vertici della Raffineria di Milazzo diverse violazioni in tema di tutela ambientale, con la diffusione nell’atmosfera dei territori di Milazzo e Pace del Mela di gas, vapori e fumi inquinanti, effetto dell’attività produttiva dello stabilimento, lesive della salute delle persone.".
 
 
 
 
Il team legale di Giustiziaeambiente.it, coordinato nella materia del Diritto dell'Ambiente dall'Avvocato Antonio Giardina, con la collaborazione dell'Avvocato Paolo Rotelli e della Dott.ssa Caterina Ripepi, ha ricevuto incarico da numerosi cittadini residenti nel Comune di Reggio Calabria, gravemente danneggiati dal mancato e/o irregolare svolgimento del servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati nel territorio comunale, a formalizzare diffida nei confronti di tutte le autorità amministrative aventi competenze in materia e della stessa società affidataria del servizio di igiene urbana, e ciò al fine di domandare il ripristino immediato della regolarità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, che dovrà quindi conformarsi a regole di continuità, regolarità, capacità tecnico-professionale e qualità, nonché l'adozione di ogni provvedimento e misura atti a prevenire, impedire, rimuovere l’abbandono dei rifiuti sulle strade, oltre ad eliminarne gli effetti dannosi, nonché il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non subiti e subendi a causa di tale situazione.
 
Si riporta il collegamento ipertestuale dell'articolo riportato sulla testata giornalistica "ReggioTV":
 
san cesario
 
Si allega l'articolo pubblicato sulla testata giornalistica on line La Pressa di Modena:
"Puzze a San Cesario, nuova denuncia contro ignoti
Zanoli: 'Per l’ennesima volta i cittadini per cercare una soluzione devono attivarsi e spendersi in prima persona, questo per la manifesta incapacità politica'
Nuova denuncia-querela bis indirizzata ancora verso ignoti sulla questione miasmi a San Cesario. Come nel 2019 a partecipare è un nutrito gruppo di persone coordinate da Mirco Zanoli.
'Lo stallo di Comuni, Regione ed Enti sulla questione puzze fa scattare l’indignazione di un nutrito gruppo di cittadini di San Cesario che per la seconda volta in un anno e mezzo si fanno promotori delle istanze di un paese vessato in modo intollerabile da decenni - afferma Zanoli -. Oggi infatti ci recheremo a sottoscrivere una denuncia-querela verso ignoti presso la tenenza dei carabinieri di Castelfranco Emilia'.
'Questo procedimento fa seguito alla denuncia-querela presentata nel corso del 2019 innanzi alla Procura della Repubblica di Modena, in relazione ai miasmi ed immissioni odorigene moleste e disturbanti percepite negli anni dagli abitanti dei Comuni di San Cesario sul Panaro e Spilamberto - afferma l'avvocato Antonio Giardina - denuncia che ha determinato l'avvio di un procedimento penale la cui attività di indagine risulta ancora in corso, con audizione, fra l'altro, dei denuncianti quali persone informate sui fatti. I cittadini partecipanti all’azione legale hanno inteso sporgere una nuova denuncia-querela, stante che tali miasmi si continuano a percepire e ciò è confermato anche in una serie di tavoli tecnici svoltisi alla presenza di Arpae, Ausl di Modena, Comune di San Cesario sul Panaro e Comune di Spilamberto. In tali tavoli tecnici, peraltro, non solo è confermata l'esistenza di tali emissioni odorigene, ma viene individuata inequivocabilmente anche l'origine della stessa'.
'Per l’ennesima volta i cittadini per cercare una soluzione devono attivarsi e spendersi in prima persona, questo per la manifesta incapacità politica di chi ci dovrebbe tutelare ma lo fa solo a chiacchiere, ciò a nostro giudizio è molto grave, ma come si può apprezzare dalle nostre azioni non molliamo e con i fatti siamo assolutamente determinati a vedere finalmente risolta la gravosa questione'.
Si allega il link alla pagina della testata giornalistica:
Puzze a San Cesario, nuova denuncia contro ignoti
 
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Si evidenzia che lo scrivente Avvocato Antonio Giardina mette a disposizione i servizi del Team legale di giustiziaeambiente.it, che coordina e di cui costituisce lo specialista in materia di Diritto dell’Ambiente, per assistere legalmente tutti i soggetti indicati dall’art. 27 del D.Lgs. n. 31/2010 – vale a dire le Regioni, gli Enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati – ai fini della formulazione di osservazioni e proposte tecniche in forma scritta, secondo le modalità indicate sul sito depositonazionale.it, ed entro il termine normativo di 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso da parte della Sogin S.p.a., avvenuta il 5 gennaio 2021, con particolare riferimento alla proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Parco Tecnologico, all’ordine di idoneità delle aree identificate sulla base delle caratteristiche tecniche e socio-ambientali ed al progetto preliminare del Parco Tecnologico.
 
Va detto, con riferimento alla Regione Sicilia, invero, che sono individuate come aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività i siti di cui alla Tavola 6:
• area di ha 205 nel territorio del Comune di Trapani (codice area TP-11);
• area di ha 253 nel territorio dei Comuni di Calatafimi e Segesta (codice area TP-9);
• area di ha 162 nel territorio dei Comuni di Castellana Sicula, Petralia Sottana (codice area PA-15)area di ha 296 nel territorio del Comune di Butera (codice area CL-18).
 
Si precisa che il “Deposito Nazionale” è un’infrastruttura ambientale di superficie, inserita all’interno di un “Parco Tecnologico” comprensivo di un Centro di studi e sperimentazione, destinata allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e dalla pregressa gestione di impianti nucleari, e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato provenienti dalla pregressa gestione di impianti nucleari.
 
Si osserva, infatti, che in data 5 gennaio 2021 è stato pubblicato “Avviso Pubblico” inerente la “Consultazione pubblica per l’avvio della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, ex D.lgs. n. 31/2010”.
Si riportano alcuni stralci dell’avviso pubblico citato:
• “Sogin S.p.A, con sede in Roma, via Marsala 51/c, ai sensi degli articoli 25, 26 e 27 del Decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 è il soggetto responsabile della localizzazione, realizzazione e dell’esercizio del Deposito Nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico. Sogin S.p.A., tenendo conto dei criteri previsti nella Guida Tecnica n. 29 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) elaborati sulla base degli standard dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), definisce una proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.”;
• “La proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, con l’ordine della idoneità delle aree identificate sulla base delle caratteristiche tecniche socio-ambientali, il progetto preliminare e la relativa documentazione sono pubblicati e possono essere consultati sul sito www.depositonazionale.it. Nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione (ex art. 27, comma 3 del D.lgs. n. 31/2010), le Regioni, gli Enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possono formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima secondo le modalità indicate sul sito depositonazionale.it. Tutte le descritte attività sono svolte in conformità alle norme del Decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31.”;
• “La relativa consultazione pubblica è svolta nel rispetto dei principi e delle previsioni di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241 sul procedimento amministrativo, nonché della Direttiva n. 2/2017 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione recante le Linee guida per la consultazione pubblica in Italia.”;
• “Le osservazioni e proposte vanno inoltrate entro 60 giorni dalla pubblicazione della proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, il progetto preliminare e la documentazione correlata (ex art. 27, commi 2 e 3 del D.lgs. n. 31/2010)”;
• “c-bis) la data entro la quale deve concludersi il procedimento è 30 giorni decorrenti dal giorno successivo alla scadenza del termine suddetto.”.
Per completezza, si riporta che il 30 dicembre 2020, ai sensi dell’art. 27, comma 1-bis, del D.Lgs. 15 febbraio 2010, n. 31 (recante “Disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici, a norma dell’articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99”), il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno comunicato il proprio nulla osta alla società Sogin S.p.a., affinché la stessa provvedesse agli adempimenti previsti al comma 3 del medesimo articolo. Cioè la Sogin S.p.a. doveva pubblicare sul proprio sito internet:
• la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Parco Tecnologico, definita dalla stessa Sogin S.p.a. come Rev.08 del 22 gennaio 2020;
• l’ordine di idoneità delle aree identificate sulla base delle caratteristiche tecniche e socio-ambientali, definito dalla Sogin S.p.a. nel documento Rev.05 “Proposta di ordine delle idoneità delle aree CNAPI;
• il progetto preliminare del Parco Tecnologico proposto dalla Sogin S.p.a. ai sensi dell’art. 27, comma 1, del D.Lgs. n. 31/2010;
• la documentazione a corredo del progetto preliminare proposto dalla Sogin S.p.a. ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art. 27 del D.Lgs. n. 31/2010 e s.m.i., che, ai fini del dimensionamento del deposito, dovrà tener conto della stima complessiva dei rifiuti da smaltire, comprensivi di quelli previsti all’art. 242, comma 3, del D.Lgs. n. 101/2020.
 
Per qualunque informazione e/o richiesta contattare il sottoscritto Avvocato Antonio Giardina utilizzando l'apposito form nel menu 'Contatti' ovvero indirizzare email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
 

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