Si riportano stralci dell'articolo pubblicato da Gianni Galeotti sulla testata giornalistica 'La Pressa' di Modena che pone l'accento su di un incarico legale in materia di Diritto dell'Ambiente affidato all'Avvocato Antonio Giardina:
"Dopo anni di denunce, proteste che hanno portato al monitoraggio con naso elettronico e all’individuazione dell’origine dei miasmi da alcuni siti industriali che per la produzione di mangini e fertilizzanti la soluzione non è arrivata. L’ultimo episodio durante il consiglio comunale del 30 settembre dove la puzza ha quasi impedito ai consiglieri di concludere la seduta. Tutto messo agli atti. Un altro tassello in grado di definire anche il livello di tollerabilità rispetto alla presenza di miasmi, stabilito attraverso le denunce e le segnalazioni presentate negli anni dai cittadini, testimoni di un problema che è tale anche al di la del rispetto delle autorizzazioni nelle emissioni da parte dell’azienda (...) Un esposto che non si limita alla denuncia generica di una situazione divenuta da tempo insopportabile, quella legata ai miasmi derivanti da emissioni industriali prodotti da stabilimenti che comportano anche la lavorazione di scarti animali per la produzione di mangimi e fertilizzanti, ma porta con sé una grossa mole di documenti che riassumono anni di battaglie dei cittadini e, ultimamente, anche di risultati di campagne di monitoraggio disposte dalle autorità competenti, nell'ambito del tavolo tecnico con il coinvolgimento anche del comune, per affrontare e risolvere il problema, ormai decennale, dei miasmi a San Cesario sul Panaro. Una mole documentale utili per fornire un quadro istruttorio già dettagliato alla procura che dovrà verificare eventuali responsabilità sia civili che eventualmente penali. Il faldone è stato consegnato da uno dei cittadini firmatari, Mirco Zanoli e dal legale incaricato Francesco Giardina. 'Di fronte al fallimento della sperimentazione abbiamo deciso di dire basta. C'è chi, a questo punto, si deve assumere le responsanilità. Da anni la qualità della vita a San Cesario, è condizionata dal problema delle puzze' - afferma Mirco Zanoli. 'Nonostante gli sforzi ed il tavolo tecnico le misure previste per ridurre gli odori, anche se discutibili perché scelte dalla stessa azienda che quegli odori li produce e che è sotto osservazione, non hanno portato ad alcun miglioramento significativo' Dopo anni di denunce, proteste che hanno portato al monitoraggio con naso elettronico e all’individuazione dell’origine dei miasmi da alcuni siti industriali che per la produzione di mangini e fertilizzanti la soluzione non è arrivata. L’ultimo episodio durante il consiglio comunale del 30 settembre dove la puzza ha quasi impedito ai consiglieri di concludere la seduta. Tutto messo agli atti. Un altro tassello in grado di definire anche il livello di tollerabilità rispetto alla presenza di miasmi, stabilito attraverso le denunce e le segnalazioni presentate negli anni dai cittadini, testimoni di un problema che è tale anche al di la del rispetto delle autorizzazioni nelle emissioni da parte dell’azienda...".
Si riporta il relativo collegamento ipertestuale: